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L’UGANDA A UN PRIMO SGUARDO


L’Uganda è la terza più grande economia dell’Africa orientale dopo il Kenya e la Tanzania e gode di una posizione unica nel cuore dell’Africa sub-sahariana che la rende un gateway per il commercio regionale e gli investimenti. Negli ultimi quindici anni la ripresa economica ugandese è stata notevole, infatti a partire alla fine degli anni ’80 il governo ha perseguito una serie di politiche di liberalizzazione efficaci che hanno portato a una stabilità macroeconomica e ad un lungo periodo di forte crescita guidata da un’importante risposta di investimento.

Uganda's real GDP growth (%), forecast. Source: World Bank

Uganda’s real GDP growth (%), forecast. Source: World Bank

Il Prodotto Interno Lordo reale (PIL) è cresciuto in media del 7% all’anno negli anni tra il 1990 e il 2000, un tasso che è cresciuto due volte più velocemente della media dell’Africa sub-sahariana, mentre negli ultimi dieci anni il paese ha visto un rallentamento del tasso di crescita, che in media è stato di circa il 5% annuo. Una tendenza al rialzo è prevista nel medio termine, derivante dall’efficace attuazione di grandi progetti infrastrutturali, nonché dalle attività legate al petrolio. Ad oggi l’agricoltura è il settore più importante dell’economia, che impiega circa il 80% della forza lavoro e contribuisce per il 27,2% al PIL del paese, mentre il settore dei servizi conta per il 50,80% e l’industria per il 22%.

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PIL dell’Uganda per settore (2014). Fonte: Banca Mondiale


Agricoltura


Le favorevoli condizioni del terreno e il clima dell’Uganda hanno reso il settore agricolo dominante nell’economia del paese, che contribuisce da solo per il 27,2% del PIL e impiega l’82% della forza lavoro. Le maggiori esportazioni dall’Uganda sono costituite dal caffè, che da solo contribuisce per il 19% delle esportazioni del paese, sebbene anche tè, tabacco e cotone siano importanti. Le principali colture alimentari sono plantani, manioca, patata dolce, miglio e mais. Le esportazioni di pesce sono la seconda più grande fonte di guadagno per l’Uganda, in quanto sono stati raggiunti elevati standard di qualità e di sicurezza per la sua produzione e l’esportazione; tuttavia ci sono stati diversi problemi di pesca ed il governo ha creato delle aree protette nei laghi per evitare la cattura di pesci immaturi. Anche il settore forestale supporta l’economia del paese attraverso la vendita di legname, miele ed erbe medicinali e attraverso l’ecoturismo. Al fine di promuovere la riforestazione e il rimboschimento, il governo sta tentando di rinforzare le leggi ed i regolamenti forestali e ambientali.

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Industria


Anche se l’economia ugandese è principalmente un’economia agricola, il settore industriale contribuisce in modo sostanziale al PIL del paese: con il 5% degli addetti, contribuisce al 22% del PIL dell’Uganda. Alcuni dei settori più importanti sono la trasformazione di prodotti agricoli (come zucchero, tabacco, cotone) e la produzione di energia elettrica, cemento e bevande (in particolare la produzione di birra è aumentata drammaticamente negli ultimi anni). Inoltre il settore industriale è in fase di ricostruzione per ricominciare la produzione di materiali da costruzione, tra cui cemento, lastre ondulate per coperture, strade e vernici.

Telecomunicazioni: a seguito delle riforme economiche del governo, il settore delle telecomunicazioni in Uganda è uno dei settori più liberalizzati in Africa.

Energia elettrica: meno del 15% della popolazione ha accesso all’elettricità, e più del 90% rimane sconnesso dalla rete nazionale. L’Uganda ha pertanto bisogno di grandi investimenti per lo sviluppo della rete elettrica del Paese.

Settore minerario: anche se l’Uganda ha enormi depositi di oro, rame, cobalto e tantalite, vi è una sostanziale carenza di esplorazioni.

Petrolio e gas: negli ultimi decenni il governo ha fatto grandi sforzi per l’esplorazione di petrolio e gas, e di recente diversi giacimenti sono stati scoperti nella regione di Albertine Graben, nella parte nord della Rift Valley orientale africana.

Infine, grazie a una maggiore sicurezza interna, alle riforme del mercato e agli sgravi fiscali, il settore manifatturiero dell’Uganda è in crescita, facendo registrare un aumentando della produzione di beni di consumo leggeri e di tessuti.


Servizi


Il settore dei servizi è quello che contribuisce maggiormente al PIL dell’Uganda (circa il 50%), in quanto include, tra gli altri, i servizi finanziari, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le infrastrutture (compresa l’energia), trasporti e comunicazioni, attività immobiliari, istruzione, salute, alberghi e ristoranti. Inoltre l’Uganda ha aperto il settore dei servizi agli investimenti stranieri, consentendo anche la proprietà straniera al 100% del patrimonio netto in una serie di attività quali banche, assicurazioni, telecomunicazioni, turismo, edilizia, produzione e distribuzione di energia e servizi professionali.